DAL DPEF 2004/2007

Approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 luglio 2003

III.1 L’espansione del ciclo vitale e l’equilibrio tra risorse e spesa sociale
Negli ultimi decenni sono notevolmente aumentate le aspettative di vita degliitaliani e la domanda di servizi. Anche le necessità di istruzione e di socializzazionesono cresciute, richiedendo il potenziamento dei programmi didattici e dei servizi diassistenza alle famiglie. Questi cambiamenti non hanno ancora trovato pienacorrispondenza in alcuni fondamentali istituti economici, quali il sistema pensionistico eassistenziale, il mercato del lavoro e il sistema scolastico, creando crescenti squilibrinelle finanze pubbliche e frenando lo sviluppo dell’economia. In assenza di interventistrutturali che assicurino un migliore equilibrio tra le risorse disponibili e quellenecessarie per il soddisfacimento di adeguati servizi sociali e in presenza di tendenzedemografiche negative – secondo le previsioni ISTAT - tali problemi sarebberodestinati ad aggravarsi nei prossimi anni.

Crescono i bisogni di socializzazione e di istruzione
L’integrazione dei bambini nella società avviene in un’età sempre più precoce,così come aumentano le esigenze di istruzione e di formazione professionale. Un moderno sistema scolastico richiede programmi didattici più ricchi ed approfonditi. Queste esigenze sono state recepite dalla recente riforma della scuola proposta dalgoverno che, tra i suoi obiettivi, ha anche quello di garantire la possibilità diraggiungere livelli di istruzione più elevati e incrementare la partecipazione ad iniziativedi “life-long learning”. Si intende adeguare il sistema educativo nazionale alle necessitàdi un’economia sempre più basata sulla conoscenza, così come indicato dalla “Dichiarazione di Lisbona” del 2000 e più recentemente del documento sottoscritto il19 giungo scorso dai sindacati e Confindustria “Accordo per lo sviluppo, l’occupazionee la competitività del sistema economico nazionale”.
La riforma della scuola, nelle sue linee di fondo, prevede, infatti, l’aumento deglianni di formazione universitaria con l’introduzione del biennio di specializzazione,riducendo, parallelamente, l’età minima richiesta per poter frequentare la scuolamaterna. Nel soddisfare la maggiore richiesta di servizi educativi per l’infanzia, siintende anche facilitare l’accesso delle donne al mercato del lavoro, considerando che iltasso di partecipazione femminile italiano è uno dei più bassi in Europa e che il suoincremento costituisce un obiettivo prioritario delle politiche del lavoro e delle pariopportunità. Le carenze attuali si riscontrano prevalentemente nella fase della primainfanzia. Infatti, mentre i servizi per i bambini dai tre ai cinque anni coprono la quasitotalità della domanda, quelli relativi alla prima infanzia, sia pubblici che privati,risultano insufficienti in quanto disponibili soltanto per un quinto della popolazioneinteressata. Questi limiti costituiscono un notevole onere a carico delle famiglie escoraggiano la partecipazione femminile al lavoro. Il Libro Bianco sul Welfare,presentato dal Governo lo scorso febbraio, contiene numerose proposte a sostegno dellanatalità e, più in generale, della famiglia.

La terza età richiede crescenti risorse finanziarie
Nello spazio di due generazioni, la durata media della vita si è allungata di diecianni. I progressi della medicina fanno prevedere un ulteriore consistente prolungamentodella vita per le prossime generazioni. L’allungamento delle aspettative di vita comportanon solo maggiori erogazioni per le pensioni, ma anche la necessità di destinare unaquantità crescente di risorse ai servizi sanitari e assistenziali alla terza età. Il livello dellaspesa sociale in Italia è tra i più alti in Europa; il 63 per cento è destinato agli anziani,rispetto al 44 per cento della Francia e al 42 per cento della Germania. Negli ultimicinque anni, le cure sanitarie per le persone con oltre 65 anni sono cresciute di circa il30 per cento e quelle per servizi di assistenza sono più che raddoppiate.La riduzione del tasso di crescita dell’economia e della produttività, verificatasinell’ultimo decennio rende più difficile reperire le risorse necessarie a finanziare servizisociali sempre più qualificati e onerosi.

La necessità delle riforme
Al fine di assicurare un giusto equilibrio delle finanze pubbliche ed evitare che lapressione fiscale soffochi l’economia ed imponga un eccessivo onere alle generazionifuture, è necessario perseguire con vigore il cammino delle riforme nei settoridell’istruzione, del lavoro e delle pensioni.La riforma dell’istruzione ed i provvedimenti a favore della ricerca edell’innovazione riflettono la strategia adottata dal Consiglio Europeo di Lisbona percreare entro il 2010 “la più competitiva e dinamica economia del mondo basata sullaconoscenza”.Le riforme del mercato del lavoro attuate negli ultimi anni hanno introdottomaggiore flessibilità, producendo risultati molto positivi sull’occupazione e sul tasso dipartecipazione, particolarmente su quello femminile.Le misure già adottate e quelle in via di definizione per il sistema pensionisticohanno lo scopo di assicurarne l’equilibrio finanziario nel lungo periodo, adeguando leerogazioni ai contributi, integrando la previdenza pubblica con altre forme di risparmioed allungando, su base volontaria, la permanenza al lavoro.Nell’ambito di questo insieme di misure, le istituzioni sociali e dell’economiavengono adeguate agli attuali profili demografici e del ciclo di vita, rispondendo allenuove esigenze.

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