DICHIARAZIONE DEL SENATORE GIAMPAOLO D’ANDREA(MARGHERITA-DL-ULIVO),MEMBRO DELLA 7^ COMMISSIONE ISTRUZIONE DEL SENATO SULLO SCIOPERO NAZIONALE DELLA SCUOLA

 

“Non si può che essere solidali con le organizzazioni sindacali della scuola che hanno unitariamente promosso lo sciopero di oggi e con il personale scolastico che vi ha aderito.

Le questioni sul tappeto vanno dal mancato rinnovo del contratto agli insostenibili tagli apportati agli organici, al clima di incertezza che pesa sulla vita della scuola e condiziona pesantemente l’attività di dirigenti, docenti e non docenti, deprimendo le potenzialità della scuola dell’autonomia ed impedendo al sistema nazionale d’istruzione di far fronte al meglio alla propria funzione essenziale di servizio pubblico a destinazione universale.

Il governo, anziché favorire la stabilizzazione dei precari, ha finito con il rendere precaria tutta la vita della scuola. Comincia a dare i primi risultati concreti la sciagurata manovra prefigurata dalla finanziaria 2002 che ha inaugurato la stagione di una politica governativa, ispirata dal duo Moratti-Tremonti, che ha voluto considerare la scuola pubblica solo come oggetto di scelte finalizzate alla riduzione della spesa e non come investimento strategico. Insieme con i colleghi dell’Ulivo abbiamo provato in tutte le occasioni e in tutte le sedi ad impedire che questa linea andasse avanti, battendoci perché almeno fosse ridotto il danno.

Maggioranza e governo hanno proseguito imperturbabili tappandosi occhi e orecchie fingendo di non vedere e di non capire quale disastro avrebbero determinato soprattutto nelle aree socialmente più deboli ed in quei territori di montagna che più avrebbero bisogno di essere sostenuti attraverso un rilancio della presenza della scuola pubblica. La riforma recentemente approvata, per l’impianto complessivo contraddittorio, passatista e con lo sguardo prevalentemente rivolto ad un passato lontano, nonché per la indisponibilità di risorse e per la mancanza di una credibile strategia di reperimento della stessa, è destinata ad aggravare il quadro già molto negativo che è sotto gli occhi di tutti.

Gli annunci propagandistici o l’abile organizzazione di campagne di copertura mediatica, organizzata solo con la presenza di interlocutori compiacenti, possono anche avere l’effetto di attenuare l’impressione negativa dell’opinione pubblica, ma non mutano una realtà che ogni giorno continua a manifestarsi nei suoi aspetti più crudi.

Quelli che le organizzazioni sindacali hanno avuto il merito di evidenziare con lo sciopero di oggi e che sarebbe particolarmente urgente affrontare con onestà intellettuale e senso di responsabilità. Virtù molto rare nella compagnie governativa.”

 

Roma li 24 marzo 2003

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