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Scuola: una finanziaria piena di bugie e di tagli

Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

Utilizzando una insistente campagna mediatica il Ministro Moratti tenta di trasmettere ai cittadini la rassicurante informazione che la scuola sarebbe stata risparmiata dalla Finanziaria per il 2005 avendo evitato i pesanti tagli previsti nella prima stesura dell’emendamento fiscale presentato dal Governo.

Niente di più falso.

Non si può occultare la riduzione di 14.000 specialisti di lingua inglese nella scuola elementare (già dimenticata la famosa “I” di inglese tanto sbandierata nella propaganda!) che corrisponde a quel 2% di ulteriore taglio degli organici deciso da Berlusconi e da Siniscalco e contro il quale il Ministro si sarebbe battuto strenuamente.

Peggio: la scuola, dopo l’intervento del Ministro, esce con problemi ancora peggiori di com’era entrata nella discussione con l’ipotesi di emendamento fiscale!

Infatti, l’operazione irresponsabile che si sta consumando con la Finanziaria sulle supplenze (per cui la sostituzione dei docenti ammalati non avverrà più in modo certo, mediante il ricorso a supplenti, a causa della forte riduzione dei fondi a disposizione delle scuole) scatenerà il caos quotidiano: programmazioni che salteranno per dirottare i docenti a coprire le assenze o classi che si gonfieranno o si sgonfieranno a seconda delle malattie dei docenti e del numero di ragazzi da “ridistribuire”.

Solo chi non ama la scuola pubblica può pensare ad interventi di questo tipo!

Sul rinnovo contrattuale di oltre un milione di docenti, dirigenti ed ata continua l’assenza di fondi e di certezze indispensabili per proteggere le retribuzioni dai danni subiti in questi anni da politiche economiche avventuristiche.

Siamo di fronte ad una pessima Finanziaria che, in cambio di una riduzione che consentirà ai lavoratori della scuola di beneficiare dall’equivalente di un giornale in più al mese fino ad arrivare un cappuccino in più al giorno, vuole eliminare qualsiasi affidabilità della scuola pubblica, dello stato, dei grandi servizi destinati alle persone.

Roma, 3 dicembre 2004

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