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O.d.g. del Comitato Direttivo CGIL Basilicata del 13 luglio 2004.

Il C.D. della CGIL di Basilicata riunitosi a Potenza il giorno 13 luglio 2004 ha affrontato i temi cruciali dell’attuale fase politico-sociale, ed in particolare ha analizzato gli effetti negativi della crisi economica, aggravata, nel nostro Paese, dalle scelte sbagliate del Governo in materia di politica economico-finanziaria, fiscale, del lavoro e del welfare, che stanno determinando un progressivo peggioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e delle fasce più deboli della popolazione.

La manovra correttiva di 7,5 miliardi di Euro (15.000 mil/di del vecchio conio) ancora una volta conferma la vocazione antipopolare ed anti meridionale di un Governo che ha sempre dissimulato la reale consistenza dell’andamento dei conti pubblici e poi è stato costretto ad effettuare la manovra di aggiustamento per evitare il richiamo preventivo della U.E..

Il C.D. esprime la più netta contrarietà al voto di fiducia sulla legge delega di “controriforma delle pensioni” che il Governo si appresta a richiedere anche alla Camera dei Deputati e rivendica un radicale mutamento del suo contenuto per evitare che venga manomessa la riforma del 1995 e la cancellazione delle pensioni di anzianità.

Il C.D., quindi, assume la decisione d’intensificare le iniziative di mobilitazione già decise da CGIL CISL UIL Nazionali e da mandato alla segreteria di verificare con CISL e UIL la possibilità di iniziative di mobilitazione più incisive (sciopero nelle realtà più significative) per contrastare la scelta del Governo sulle pensioni e per protestare contro i contenuti negativi del Decreto Legge sui tagli di spesa.

Il Governo di centro-destra, quindi, ritorna alla antica prassi della manovra di assestamento a metà dell’esercizio finanziario, con un provvedimento che si configura approssimativo, iniquo, poco efficace, e che rischia di soffocare i timidi segnali di ripresa economica, con effetti pesanti sul Mezzogiorno.

Il blocco delle erogazioni, infatti, e il taglio agli incentivi per gli investimenti produttivi che riguarderanno la legge 488, i patti territoriali, i contratti d’area, i contratti di programma, gli accordi di programma Stato-Regioni ed il bonus occupazione, nonché la riduzione dei trasferimenti finanziari agli enti locali, determineranno, rispettivamente, il blocco totale degli investimenti già avviati e di quelli in via di definizione (ad esempio, gravi saranno le conseguenze nella nostra regione per le iniziative produttive candidate sulla Legge 488e per i contratti di programma finalizzati alla reindustrializzazione della Val Basento, dell’ex polo della scarpa ed alla riqualificazione dell’area del Basento nella città capoluogo),ed una oggettiva riduzione delle prestazioni del welfare locale a favore dei cittadini e dei meno abbienti.

Il C.D. ha anche discusso della situazione regionale, mettendo in rilievo il nesso esistente fra il quadro socio-economico della Regione e le dinamiche nazionali.

Per la CGIL, infatti, mentre non sussistono dubbi sulla correlazione tra le politiche di segno antimeridionale del Governo e l’inversione di tendenza della situazione economico produttiva regionale,va anche sottolineata la scarsa efficacia degli interventi realizzati in materia di politiche di sostegno allo sviluppo, a partire dalle ingenti risorse comunitarie erogate al sistema imprenditoriale lucano, che non hanno determinato effetti significativamente positivi sul versante della crescita dell’occupazione, della qualità del lavoro, e della stessa innovazione dei processi e dei prodotti,e, che, quindi,negli ultimi anni non hanno impedito una flessione di produttività-competitività del sistema economico regionale.

Il C.D., pertanto, esprime una forte preoccupazione per l’andamento della situazione economico-produttiva regionale che, dopo un periodo prolungato di crescita sostenuta ( tale da far considerare la Basilicata una positiva “anomalia” nel quadrante delle regioni meridionali), rischia di essere risucchiata nel più generale processo di declino del mezzogiorno, come emerge dagli ultimi rapporti di ricerca pubblicati da Banca d’Italia, Unioncamere e SVIMEZ. Una condizione questa riconducibile anche all’ incapacità del mondo delle imprese, a partire da quelle dell’area dei salotti (che non hanno guardato al distretto come una importante opportunità per organizzare la trama delle relazioni cooperative, potenziare gli assetti produttivi di filiera, fare promozione e marketing territoriale, ma come mero strumento per ripercorrere la vecchia strada – tra l’altro non più praticabile per vincoli dell’U.E.- della compressione dei costi di produzione, principalmente attraverso la riduzione del costo di lavoro e gli sgravi contributivi),di assumere come prioritario il tema della innovazione, della ricerca e della diversificazione produttiva quali assi portanti di una nuova strategia di consolidamento e rilancio produttivo.

Il C.D. auspica -anche sulla base di quanto puntualizzato nella lettera dei Segretari Generali al Presidente della Regione- la ripresa di un confronto vero e puntuale tra tutti i livelli istituzionali di governo regionale e locale e le parti sociali sui temi e le questioni fondamentali per il futuro della Regione, per innalzare il grado di copertura e l’efficacia dell’assetto delle protezioni sociali, potenziare e qualificare il sistema di infrastrutture materiali, sociali e formative ed incrementare la capacità competitiva dei territori attraverso un utilizzo più appropriato degli strumenti e l’allocazione mirata ed integrata delle risorse disponibili.

Il C.D. esprime, inoltre, una forte soddisfazione per i risultati ottenuti con la lotta dei 21 giorni di Melfi che ha portato alla sottoscrizione di un “giusto” accordo a conferma che solo attraverso l’affermazione, come da sempre sostenuto dalla CGIL e dalla FIOM, di un punto di vista autonomo del sindacato e l’esercizio della democrazia di mandato è possibile negoziare migliori condizioni di lavoro e di salario, e, nel riaffermare il proprio pieno sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che sono ancora in attesa del rinnovo dei contratti, impegna tutte le strutture della CGIL nel territorio a sostenere le azioni di lotta che le singole categorie metteranno in atto, ed invita, infine, le cittadine e i cittadini lucani ad aderire alla iniziativa di protesta, indetta, per giovedì 25 luglio con la disattivazione per due ore del proprio telefonino portatile, dalle associazioni dei consumatori contro la politica dei prezzi dei grandi gestori della telefonia cellulare.

Per ultimo, ma non per ordine di importanza, il C.D. nel rimarcare la sua contrarietà ad ogni intervento di tipo militare per risolvere i conflitti territoriali esistenti sul pianeta, considera sbagliata la posizione del Governo Italiano a mantenere la presenza militare in Iraq che non di missione di pace si tratta ma di vera e propria operazione di sostegno alle forze militari di guerra ed auspica che, il Parlamento Italiano decida il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq e sostenga tutte le iniziative degli organismi internazionali (ONU) per favorire il processo di legittimazione del nuovo governo e l’espletamento di libere e democratiche elezioni.

Potenza, 13 luglio 2004

Approvato all’unanimità

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