I sindacati hanno incontrato il Ministro Moratti

Oggi 6 maggio, dopo più di due mesi dall’ultimo incontro, le organizzazioni sindacali hanno di nuovo incontrato il Ministro Moratti.

Oltre al Ministro ed al Sottosegretario Aprea, circondati da una foltissima schiera di dirigenti e funzionari del MIUR, erano presenti le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil di categoria e confederali,  Snals, Gilda, ANP.

Il Ministro ha aperto brevemente l’incontro facendo il punto sulla sua riforma:

  • Sono stati predisposti i due nuovi decreti, quello sull’alternanza scuola –lavoro e quello sul diritto dovere.
  • Il Ministro ha sottolineato come su quello relativo all’alternanza, in stato più avanzato di elaborazione, si  sia avviato anche  il confronto anche con il Ministero del Lavoro.
  • Sul diritto dovere, dopo l’ “appunto” dei mesi scorsi, è stato elaborato un primo testo.
  • Il terzo decreto, quello sul sistema di valutazione, prosegue il suo iter: sarà discusso in Conferenza Unificata il 20 maggio ed è stato trasmesso al CNPI per il parere.

Sul decreto n.59/04, invece, ha ritenuto necessario approfondire, con la costituzione di un gruppo di lavoro,  la questione delle classi di concorso nella scuola secondaria di primo grado, in maniera particolare per l’area tecnologica e per la seconda lingua straniera. Per la seconda lingua straniera, poi, ravvede la necessità di andare alla definizione dello specifico organico.

Ha inoltre annunciato che prevede di poter approntare le graduatorie permanenti, applicando le nuove tabelle previste nel decreto legge n. 97 del 7/4/04, dalla metà di giugno.

Ed ancora il Ministro ha annunciato l’avvio del lavoro di ripartizione tra docenti ed ATA, e poi tra province, classi di concorso e  profili dei 15.000 posti disponibili per le nuove assunzioni.

Infine ha dichiarato “aperta” all’Aran la trattativa per individuare le professionalità e le modalità organizzative per accogliere i bambini anticipatari nella scuola dell’infanzia e per l’individuazione del docente tutor.

Enrico Panini, per la Cgil Scuola,  ha  in primo luogo richiamato l’attenzione del Ministro sulle centinaia di mobilitazioni e di manifestazioni  di insegnanti e genitori sorte nel Paese contro il decreto n.59/ 04 e che non possono essere ignorate da un rappresentante del Governo come se migliaia e migliaia  di persone fossero “trasparenti”.

 

Nel ritenere note al Ministro le ragioni di dissenso sul decreto espresse negli incontri e stigmatizzate nel ricorso legale, ha informato il Ministro che il 21 maggio ci sarà uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego per chiedere le risorse necessarie al rinnovo del secondo biennio economico del contratto di lavoro, scaduto a  dicembre.

 

Per  avviare le trattative nella sua sede negoziale che è l'ARAN, è necessario un atto di indirizzo che è dovere del Ministro predisporre, e sono necessarie risorse aggiuntive, visto che quelle  attualmente stanziate in finanziaria sono totalmente insufficienti, da concretizzare nel prossimo DPEF e nella successiva finanziaria.

 

Panini ha anche  ricordato come il Governo, con l'accordo del 4 febbraio, si sia  impegnato a rispettare regole e  materie oggetto di contrattazione e quindi il Ministro Moratti, quale componente l’esecutivo, ha il dovere politico di intervenire sulle inaccettabili incursioni  prodotte con i DDL sullo stato giuridico che interferiscono subdolamente con la contrattazione.

 

Per quanto riguarda scuola dell’infanzia e tutor, invece, ha supposto che il Ministro fosse stata male informata: all’Aran non c’è nessuna trattativa aperta in assenza di un preciso atto di indirizzo e delle relative risorse disponibili.

 

Profonda preoccupazione ed  allarme desta invece l’avvio del prossimo anno scolastico, che si preannuncia come uno dei più burrascosi della storia della scuola: a partire dalle “provvisorie”  indicazioni nazionali di fronte alle quali le scuole sono lasciate sole a decidere su fatti che riguardano la vita ed i saperi dei ragazzi.

 

Su questo Panini ha chiesto la sospensione delle Indicazioni invitando il Ministro a rileggerle prestando ascolto ai  tanti contributi che si levano dal mondo professionale, della cultura e della scienza.

 

Ma l’anno scolastico, per aprirsi, ha bisogno di condizioni qualitative che oggi non sono affatto garantite, la prima risorsa della scuola dell’autonomia è l’organico del personale e su questo, in molte regioni, si sta soffocando la scuola.

 

La sottostima dell’andamento delle  iscrizioni è scoppiata in tante regioni che sono in queste ore alla prova con migliaia di ragazzi, cancellati dalle tabelle del  MIUR: mancano 15.474 alunni in Lombardia, 11.000 in Emilia Romagna, 4.700 in Toscana…solo per citare alcuni dati.

 

Non sono numeri, sono ragazzi cui non viene assicurata la scuola per  il tempo scuola richiesto dalle famiglie, si tagliano le compresenze, si taglia il tempo pieno si comprimo le scuole superiori e gli indirizzi.

 

La Cgil chiede che siano soddisfatte tutte le richieste di tempo  pieno delle famiglie, come ha assicurato ai cittadini italiani  il Presidente del Consiglio il 23 gennaio.

 

Sugli organici la mobilitazione straordinaria che è partita ( e che pensiamo destinata a durare ) dovrebbe essere, per il Ministro, un segnale da leggere con attenzione, anche se ha prodotto, ne siamo consapevoli,  625 posti aggiuntivi.

 

Sono sicuramente posti in più , ma sono una goccia nel mare delle necessità delle scuole che affiorano  da un triennio di tagli pesantissimi. Assicurare livelli quantitativi e qualitativi di organici del personale per  garantire l’ erogazione del servizio scolastico da parte delle scuole ed il pieno esercizio del diritto allo studio da parte degli alunni è la priorità di oggi.

 

Occorre inoltre un intervento deciso in tutte quelle realtà, come la Puglia, dove si registra l’inserimento selvaggio di ben 4.455 bambini anticipatari nelle scuole dell’infanzia in assenza di  intese con gli EE.LL e di ogni garanzia sulle nuove modalità organizzative. 

 

Alla scuola dell’autonomia servono risorse e personale come dotazione necessaria: la compressione degli organici di diritto effettuata in questo triennio, ha fatto invece aumentare enormemente lo scostamento con il fatto,  aumentando il lavoro precario, ma rendendo più debole la progettazione dell’offerta formativa e riproponendo alle famiglie, di nuovo, il giro di docenti incerti per i propri figli.

 

E che dire dell’incertezza che tanto personale “di ruolo” vive, dopo aver  che visto cambiare il proprio orario di lavoro per le modifiche ordinamentali  o  “sparire” la propria disciplina  di insegnamento … a loro il Ministro dovrà assicurare ,come minimo, che non andranno in soprannumero e attivare al più presto il confronto.

 

Sono tante le questioni che pesano sull’avvio dell’anno scolastico e di queste il Ministro ha tutta la responsabilità.

 

Dopo gli interventi delle organizzazioni presenti il Ministro ha concluso impegnandosi:  

1.      ad un  confronto sul decreto “diritto-dovere” nei prossimi giorni.

2.      a studiare una circolare per precisare la gradualità di applicazione del decreto

3.      le indicazioni nazionali saranno discusse con le associazioni disciplinari

4.      Ci saranno presto le risorse per attivare il confronto previsto all’articolo 43 del CCNL

5.      Non darà parere favorevole, come Governo, ad iniziative di legge che intervengono su materie contrattuali.

 

Roma, 6 maggio 2004

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