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Avviato un primo confronto con il Ministero nell’incertezza normativa ed ordinamentale esistente.

Organici per il prossimo anno scolastico 2007-2008

Nella serata di ieri si è avviato al Ministero della Pubblica Istruzione un primo confronto con le Organizzazioni Sindacali sugli organici della scuola per l’anno scolastico 2007-2008, un primo incontro ancora del tutto interlocutorio e di orientamento, in vista anche di un imminente chiarimento con il Ministero dell’economia dopo l’approvazione della legge finanziaria.

Alla positività del metodo non sembranocorrispondere decisi orientamenti dell’Amministrazione, nel guado di una legge finanziaria assolutamente inadeguata ai problemi che l’organico dovrebbe risolvere.

E’ cambiato il Governo, è cambiato il Ministro, sono cambiati anche alcuni dirigenti del ministero, ma non si intravede l’atteso cambiamento in tema di politica della gestione degli organici del personale nella scuola pubblica, trattati ancora e solo con la vecchia idea di “spreco” da ridurre e tagliare.

Durante l’incontro la FLC Cgil ha invitato l’Amministrazione ad assumere il proprio ruolo, quello dirappresentare al MEF la complessità che la scuola oggi deve affrontare in termini di funzionalità e di risposte di qualitàad una domanda sociale sempre più complessa.

Peraltro gli stessi interventi previsti dalla Legge finanziaria, che in più parti ed in modo differenziato hanno comunque attinenza e contiguità con il tema degli organici, andrebbero affrontati in un orizzonte normativo coordinato e coerente, tale dare certezza al personale e alla qualità della scuola pubblica, pena il fatto che “qualità”resti sempre più un principio vuoto.

Per questo la FLC Cgil ha confermato che:

  • non è più riproponibile la logica dei tetti regionali che tanti danni, tante distorsioni e tante disparità territoriali ha prodotto in questi anni, come metodo per gestire gli organici. Soprattutto a fronte di un incremento del numero degli alunni a cui non solo non si può rispondere con meno posti, ma nemmeno con le stesse quantità dell’anno in corso;
  • non è accettabile che i tetti regionali continuino a determinare regole distributive diseguali nell’ applicazione di norme definite razionalmente;
  • non è accettabile che si continui a tagliare in organico di diritto per poi dilatare l’organico di fatto in presenza di oggettive esigenze note sin da ora. In questo modo si è prodotto in questi anni un danno non solo sulla stabilità e qualità del servizio, ma anche moltiplicando a dismisura il fenomeno del precariato, piuttosto che ridurlo. E per giunta senza effetti reali sulla riduzione di spesa;
  • occorre quindi analizzare l’organico di fatto in vigore e partire da quello per rilevare le esigenze di funzionalità finora emerse, nonché quelle ancora inevase;
  • non è pensabile alcuna modifica dei tetti massimi nel numero degli alunni per classe, a maggior ragione se in presenza di alunni diversamente abili ed in alcuni ordini di scuola secondaria in cui si dovrà tra l’altro proseguire con l’obbligo innalzato;
  • non è neanche pensabile la soppressione delle tante classi uniche, ancorché con numero ridotto di alunni, nei tantissimi piccoli comuni e paesi che caratterizzano gran parte del nostro territorio nazionale;
  • che non può essere ridotto il livello attuale di posti di sostegno per l’assistenza agli alunni diversamente abili;
  • infine che non è pensabile nemmeno una ulteriore riduzione dei posti Ata già ora assolutamente insufficienti a garantire il servizio.

In altre parole abbiamo di nuovo ribadito al ministero che non cambia il nostro giudizio negativo sulla parte della finanziaria riguardante la scuola, in cui si afferma che comunque si debbono realizzare dei risparmi ed una ulteriore riduzione di organici.

Ciò non è attuabile a meno che non si voglia ridurre ulteriormente il diritto allo studio e la qualità del servizio pubblico.

Il Ministero ha tenuto a precisare che l’incontro aveva solo l’obiettivo di acquisire dei primi orientamenti e valutazioni, si è riservato di fare approfondimenti e di avviare un confronto anche con il ministero dell’economia prima del prossimo incontro. Verificheremo gli esiti concreti.

Roma, 10 gennaio 2007

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