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Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direttiva n. 45 del 4 aprile 2005

VISTO il Decreto Legislativo 30.3.2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, ed in particolare l’articolo 4, comma 1, lettera b);
VISTA la Legge 15 marzo 1997, n. 59, “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa”;
VISTO il Decreto Legislativo 30 luglio 1999 n. 300, concernente la riforma dell’organizzazione del governo, a norma dell’art. 11 della Legge 15 marzo 1997, n. 59;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 11 agosto 2003, n. 319, recante il Regolamento di organizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che, nell’ambito del Dipartimento per l’istruzione, al comma 7 dell’art.6, prevede tra gli uffici di livello dirigenziale generale la Direzione generale per il personale della scuola, cui fanno carico compiti relativi alla definizione delle linee di indirizzo e coordinamento della formazione e aggiornamento del personale della scuola, ivi compresa la formazione a distanza e la programmazione delle politiche formative a livello nazionale;
VISTA la Legge 30 dicembre 2004, n. 311, recante le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005);
VISTA la Legge 30 dicembre 2004, n. 312, recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2005 e il bilancio pluriennale per il triennio 2005-2007 e, in particolare, l’art. 7, concernente lo stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
VISTO il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze in data 31 dicembre 2004, con il quale sono state ripartite in capitoli le unità previsionali di base relative al bilancio di previsione per l’anno 2005;
VISTO il Decreto n. 1 del 2 gennaio 2005, con il quale il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca assegna ai Dirigenti Generali titolari dei Centri di responsabilità le risorse finanziarie iscritte nello stato di previsione del Ministero per l’anno finanziario 2005;
VISTO il Decreto Dipartimentale n. 2, prot.123 del 25 gennaio 2005, con cui il Capo Dipartimento per l’istruzione, nell’allegato E, assegna al Direttore Generale per il personale della scuola parte delle risorse finanziarie di competenza e, fra queste, € 2.291.969 sul capitolo 1370 per spese finalizzate alla promozione, ricerca e diffusione di modelli innovativi di formazione e aggiornamento del personale della scuola e per le iniziative di carattere nazionale di formazione a distanza del personale medesimo, da realizzare anche con la collaborazione di enti, agenzie formative e istituti vigilati dal Ministero, nonché per spese finalizzate alla realizzazione di attività di accreditamento, di certificazione, di monitoraggio e di valutazione della formazione del personale della scuola;
VISTO il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto scuola, sottoscritto in data 24 luglio 2003 e, in particolare il Capo VI sulla formazione;
VISTO l’art. 121 del citato Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto scuola, sottoscritto in data 24 luglio 2003, concernente la fruizione del diritto alla formazione da parte del personale delle scuole italiane all’estero;
VISTA l’Intesa del 20 luglio 2004, definita dal MIUR con le OO.SS., con la quale si è delineato il sistema della formazione continua del personale ATA in servizio;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985 n.751, concernente l’intesa tra Autorità Scolastica e la Conferenza Episcopale Italiana, che prevede la collaborazione delle parti per l’aggiornamento professionale degli insegnanti di religione cattolica in servizio;
VISTA la Legge 18 dicembre 1997, n. 440, contenente disposizioni in materia di arricchimento dell'offerta formativa scolastica;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
VISTA la Legge 10.3.2000, n. 62, in materia di parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione;
VISTA la Direttiva n. 70 del 17 giugno 2002, concernente i criteri e le modalità per il rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute dal personale docente;
VISTA la Direttiva n. 90 del 1°.12.2003, che dà attuazione al sistema degli accreditamenti/qualificazione dei Soggetti che offrono formazione per il personale della scuola, ai sensi dell’articolo 66 del citato Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto scuola, sottoscritto il 24 luglio 2003;
VISTA la Direttiva generale sull’azione amministrativa e sulla gestione per l’anno 2005, prot. n. 422/MR, del 19 gennaio 2005, che prescrive, tra l’altro, di potenziare gli interventi di qualificazione della formazione del personale della scuola a sostegno dell’ampio processo di riforme in atto e, in particolare, della riforma degli ordinamenti scolastici;
VISTA la Legge 28 marzo 2003 n. 53, recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;
VISTO il Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, concernente la definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione, a norma dell’art. 1 della legge 28.3.2003, n. 53;
VISTO il Decreto Legislativo 19 novembre 2004, n. 286, relativo all’Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché al riordino dell’omonimo Istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della citata Legge 28 marzo 2003, n. 53;
VISTI gli esiti della Prima Conferenza Nazionale sulla valutazione degli apprendimenti di base, che hanno evidenziato la necessità del possesso e dello sviluppo delle competenze disciplinari di base per il migliore inserimento nella vita quotidiana e nel mondo del lavoro e, di conseguenza, l’esigenza di promuovere e realizzare una formazione in servizio del personale docente in grado di garantire un’offerta formativa rispondente allo scopo;
VISTE le Linee guida per il Progetto “Lauree scientifiche”, del 7 marzo 2005, finalizzato alla promozione di attività integrate tra il mondo della scuola e il mondo dell’università per incentivare le scelte di percorsi formativi scientifici da parte degli studenti;
CONSIDERATA l’importanza che riveste l’attività di formazione in servizio per l’incremento e il miglioramento continuo delle competenze professionali del personale docente, educativo ed A.T.A., soprattutto in relazione ai processi di riforma in atto;
RITENUTO che, nell'attuale fase di progressivo consolidamento dell’ autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e della complessiva innovazione del sistema scolastico e formativo, l'aggiornamento e la formazione in servizio del personale docente, educativo ed A.T.A. rappresentano un supporto e una risorsa insostituibile per elevare la qualità dell’offerta educativa;
RITENUTO di dover fornire linee di indirizzo, indicazioni e istruzioni a tutti coloro che hanno responsabilità nel settore, tenendo conto che l'aggiornamento e la formazione in servizio impegnano, ai diversi livelli, in un quadro sistematico, organico e coerente, le scuole dell’autonomia, gli uffici scolastici regionali e locali e l’amministrazione centrale ;
SENTITE le Organizzazioni sindacali, ai sensi dell’art. 5, comma 1, lettera a) del suindicato Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto scuola:

emana la seguente

DIRETTIVA

Art. 1
Campo di applicazione e criteri generali

La presente direttiva definisce gli obiettivi formativi assunti come prioritari, per l’a.s. 2005/06, per il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario, ivi compreso quello delle scuole italiane all’estero, i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie disponibili per la formazione, il ruolo dei diversi soggetti, organi e livelli istituzionali (scuole, uffici scolastici regionali, amministrazione centrale), nel rispetto degli ambiti di attività di cui all’articolo 63 del vigente CCNL citato in premessa.

Essa appare coerente con gli obiettivi fissati dal Consiglio europeo di Lisbona del 24.3.2000 in materia di formazione in ingresso ed in servizio del personale e tiene a riferimento gli obiettivi della Direttiva generale sull’azione amministrativa e sulla gestione per l’anno 2005, tesa a promuovere la qualificazione della formazione del personale della scuola. Le linee d’azione tracciate dalla direttiva sono funzionali al sostegno dei processi di riforma, al supporto e al miglioramento degli apprendimenti di base, alla progressiva valorizzazione dell’autonomia didattica, di ricerca e organizzativa delle singole istituzioni scolastiche e alla valorizzazione dell’autoaggiornamento, in coerenza con i processi di innovazione degli ordinamenti del sistema istruzione.

Per realizzare la massima interazione e sinergia tra gli operatori del sistema dell’istruzione e garantire pari opportunità, le iniziative di formazione organizzate per il personale delle scuole statali sono rese disponibili anche per il personale delle scuole paritarie.

Art. 2
Risorse finanziarie

Le risorse complessive allo stato disponibili per la formazione, secondo i dati desunti dal bilancio, corrispondono a € 32.926.855,00, ripartite come di seguito indicato:

  • € 29.052.389,00 già iscritti nei capitoli di bilancio degli Uffici scolastici regionali, di cui € 2.345.745,00, destinati ai docenti di sostegno;
  • € 2.291.969,00 iscritti nel cap. 1370 del Dipartimento per l’istruzione, per le spese finalizzate alla promozione, ricerca e diffusione di modelli innovativi di formazione e aggiornamento del personale della scuola e per le iniziative a carattere nazionale di formazione a distanza del personale medesimo, nonché per le spese per le attività di accreditamento, di certificazione, di monitoraggio e di valutazione della formazione;
  • € 1.582.497,00 iscritti al cap. 1295 quale Fondo per l’integrazione delle spese di formazione e aggiornamento del personale.

Si provvederà, altresì, ad integrare le risorse disponibili per la formazione con gli eventuali stanziamenti destinati alla formazione, provenienti dalla legge 440/97 e a darne specifica informativa.

Quanto alle finalizzazioni delle predette risorse si precisa che:

1. - € 29.052.389,00 già iscritti nei capitoli di bilancio degli Uffici scolastici regionali, -di cui € 2.345.745,00, destinati ai docenti di sostegno- vengono attribuiti per le iniziative di formazione per il personale docente ed il personale ATA promosse dalle istituzioni scolastiche, anche associate in rete, e dagli Uffici scolastici regionali secondo i criteri di ripartizione fissati con la contrattazione regionale, in coerenza con gli obiettivi prioritari individuati dalla presente direttiva.

2. - € 2.291.969,00 sono destinati agli interventi promossi a livello nazionale, di cui al successivo art. 3.

3. - Lo stanziamento di cui al capitolo 1295 di € 1.582.497,00 (Fondo per l’integrazione delle spese di formazione e aggiornamento del personale), detratto l’ammontare di € 1.258.760,00 da utilizzare per la formazione dei dirigenti scolastici, secondo criteri e modalità oggetto di specifica informativa preventiva, andrà ad incrementare lo stanziamento del capitolo 1370 e sarà destinato a interventi formativi per tutto il personale della scuola, da attuare a livello nazionale, anche in collaborazione con l’INDIRE, l’INVALSI, gli Uffici scolastici regionali e gli IRRE.

Le somme destinate alla formazione e non spese nell’esercizio finanziario di riferimento sono vincolate al riutilizzo nell’esercizio successivo con la stessa destinazione ed incrementeranno le disponibilità di cui alla presente Direttiva.

Art. 3
Obiettivi formativi prioritari

Per l'a.s. 2005/06 gli obiettivi formativi prioritari sono definiti come di seguito indicato:

1.- Supporto ai processi di riforma:

• azioni di formazione coerenti e funzionali agli specifici bisogni formativi previsti dal Piano dell’offerta formativa di ciascuna istituzione scolastica; in particolare, per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, attività di formazione per il perseguimento degli obiettivi specifici di apprendimento contenuti nelle Indicazioni nazionali allegate al Decreto Legislativo n.59/2004, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze linguistico – comunicative e metodologico - didattiche dei docenti impegnati nell’insegnamento della lingua inglese e per il potenziamento e lo sviluppo delle competenze finalizzate all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica;
• azioni formative volte al potenziamento delle competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico -didattiche, organizzativo -relazionali e di ricerca didattica, tra loro correlate ed interagenti, che costituiscono il profilo professionale degli insegnanti; tali interventi saranno prioritariamente rivolti al miglioramento degli apprendimenti di base, con particolare riferimento all’italiano, alla matematica e alle scienze, oggetto delle periodiche rilevazioni del progetto OCSE Pisa;
• interventi di formazione destinati agli insegnanti di scuola secondaria nell’ambito del Progetto “Lauree scientifiche”, promosso in collaborazione con l’ Università;
• azioni di formazione tese a favorire le comunità di apprendimento in ambiente digitale e l’utilizzo di specifici strumenti di apprendimento per il recupero e l’approfondimento delle competenze disciplinari e trasversali, da realizzare anche in collaborazione con le Università, gli IRRE e le associazioni professionali e disciplinari;
• iniziative di formazione, anche in collaborazione con i paesi dell’UE, sullo sviluppo della professionalità docente in ambiente e-learning, con particolare riferimento all’educazione alla cittadinanza europea e alla scienza e tecnologia;
• interventi formativi destinati ai docenti delle scuole dei due cicli di istruzione e formazione per l’orientamento contro la dispersione scolastica e il disagio, inclusi gli interventi legati al contrasto dei fenomeni di depressione e quelli volti allo sviluppo di comportamenti e stili di vita corretti, con particolare riguardo all’alimentazione, all’educazione sportiva e alla salute.

2.- Attuazione degli obblighi contrattuali:

2.1 In attuazione degli obblighi contrattuali sono previste iniziative di formazione da destinare a tutti i profili professionali del personale della scuola, con particolare riferimento alla formazione in ingresso, alla riconversione e riqualificazione del personale docente, nonché alla formazione per il personale all’estero.

2.2 Per gli ATA, come previsto dall’Intesa del 20 luglio 2004, citata in premessa sulla base del progetto specifico nazionale definito con le Organizzazioni sindacali, sono promossi interventi formativi per tutto il personale in servizio volti sia allo sviluppo delle professionalità (anche per l’assistenza materiale alla persona diversamente abile), sia alla mobilità professionale, sia alla riconversione, con specifica attenzione al personale inidoneo utilizzato in altro profilo.
Ogni percorso formativo di cui agli artt. 3 (Formazione per la qualificazione) e 4 (Formazione finalizzata al passaggio ad area superiore ed alla mobilità all’interno dell’area) dell’Intesa citata, terminerà con la certificazione individuale e documentata degli apprendimenti e con il rilascio di un attestato finale.

Le risorse per la formazione saranno destinate, altresì, a tutti i livelli di intervento, alla promozione dei seguenti, ulteriori obiettivi strategici:
• promozione, ricerca e diffusione di modelli innovativi di formazione e aggiornamento, con modalità e-learning, nonché diffusione, pubblicizzazione e messa a disposizione degli esiti della formazione come servizio alle istituzioni scolastiche;
• interventi formativi sui modelli di organizzazione didattica e di promozione e sviluppo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche (funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa, integrazione degli alunni disabili e degli alunni stranieri, insegnamento presso gli istituti penitenziari per adulti e per minori e presso le scuole ospedaliere);
• interventi per lo sviluppo e il potenziamento della cultura della valutazione (modalità e criteri di autovalutazione; valutazione di sistema; interventi di formazione per la corretta conoscenza dei sistemi di valutazione a carattere nazionale e internazionale);
• programmazione, progettazione e autovalutazione del Piano dell’offerta formativa;
• aggiornamento professionale dei docenti di religione cattolica in attuazione del d.P.R. 16 dicembre 1985, n. 751;
• interventi formativi relativi agli IFTS e all’EDA;
• interventi formativi previsti per l’attuazione del decreto legislativo 626/1994 sulla sicurezza nelle scuole.

La concreta individuazione degli obiettivi da perseguire nell’ambito delle suindicate priorità nazionali è rimessa alla contrattazione regionale e alle scelte delle singole scuole autonome.

Art. 4
Livelli di interventi

Il piano annuale delle istituzioni scolastiche, come previsto dal C.C.N.L. relativo al personale del comparto scuola citato in premessa, si potrà articolare in iniziative:

  • progettate dalla scuola autonomamente o consorziata in rete, anche in collaborazione con gli IRRE, con l’università, con le associazioni professionali qualificate, con gli istituti di ricerca e con gli enti accreditati/qualificati;
  • promosse dall’Amministrazione, a livello regionale e nazionale;
  • realizzate in autoaggiornamento, secondo le tipologie e le modalità definite dall’art. 3 della Direttiva n. 70/2002.

Le istituzioni convittuali realizzeranno le iniziative di formazione, tenendo conto delle specifiche modalità di prestazione del servizio del personale educativo.

Le iniziative finalizzate ai bisogni formativi del personale ATA dovranno essere individuate nell’ambito del piano delle attività, di cui all’art. 52 CCNL 24 luglio 2003.

Per l’assegnazione dei finanziamenti alle scuole per la formazione del personale docente e del personale ATA dovranno essere utilizzati parametri oggettivi che tengano conto della consistenza delle istituzioni scolastiche e del numero degli operatori scolastici in servizio. I Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali potranno considerare, altresì, le diverse tipologie delle istituzioni scolastiche, la presenza di sezioni staccate o plessi, le reti di scuole e, all’interno di esse, quelle che svolgono il ruolo di centro servizio o altre funzioni che richiedono interventi finanziari perequativi.

Gli interventi realizzati a livello regionale e nazionale saranno tesi ad integrare, nell’ambito di una più generale offerta formativa, le azioni promosse dalle stesse scuole, anche associate in rete, dalle università, dalle associazioni professionali, dagli Enti accreditati ecc., azioni che nel loro complesso costituiscono un insieme di opportunità autonomamente fruibili dalle singole istituzioni scolastiche.

La quota delle risorse assegnata agli Uffici scolastici regionali è destinata, prioritariamente, a concorrere alle azioni previste dalla presente Direttiva promosse a livello nazionale, con prevalente riferimento alle iniziative di formazione per il supporto alla riforma e all’attuazione degli interventi formativi derivanti dagli obblighi contrattuali.

La contestualizzazione degli obiettivi formativi prioritari, le modalità di attuazione e la concreta ripartizione delle risorse a livello territoriale terranno, comunque, conto degli elementi che emergeranno dalla contrattazione regionale.

Gli Uffici scolastici regionali assicureranno - con l’ausilio di appositi organismi tecnici e degli IRRE - l’informazione, il sostegno, la valorizzazione e l’accompagnamento dell’attuazione del quadro innovativo di riforma, con particolare riferimento ai profili della didattica e degli apprendimenti, nonché lo sviluppo di modalità di formazione in presenza preordinati alla riflessione e al confronto sui materiali formativi elaborati a livello nazionale. Saranno, inoltre, favorite modalità interattive, da realizzare in collaborazione con le università, le associazioni professionali e disciplinari accreditate/qualificate, nonché ricerche-azioni curate dagli IRRE sulle migliori pratiche didattiche realizzate dalle scuole.

A livello nazionale, in relazione al raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento, contenuti nelle Indicazioni nazionali allegate al Decreto Legislativo n. 59/2004 e al processo di consolidamento dell’autonomia didattica, organizzativa e di ricerca delle istituzioni scolastiche finalizzato al perseguimento degli obiettivi generali del processo di formazione, l’INDIRE implementerà progressivamente l’ambiente di apprendimento “Puntoedu”, in collaborazione con gli Uffici scolastici regionali, avvalendosi, tra l’altro, dei risultati delle citate ricerche-azioni condotte dagli IRRE, nell’ottica di una formazione permanente coerente con le direttive europee.

L’Amministrazione centrale sosterrà progetti, anche a carattere territoriale, che possono costituire modelli applicabili sull’intero territorio nazionale.

In sede di contrattazione regionale saranno definite le priorità di intervento a livello territoriale e la ripartizione delle risorse tra gli Uffici scolastici regionali e le singole istituzioni scolastiche, tenendo conto anche delle modalità di realizzazione delle azioni formative di livello nazionale e regionale, nonché di quelle da destinare al personale ATA per la formazione in presenza, promosse nell’ambito delle azioni nazionali.

Art. 5
Monitoraggio

Le attività di formazione saranno oggetto di specifiche azioni di monitoraggio in modo da render conto dei processi innovativi da esse promossi e da consentire le eventuali modifiche e implementazioni delle stesse.

A tal fine la Direzione Generale del Personale della scuola definirà, d’intesa e con la collaborazione degli Uffici scolastici regionali, un progetto di monitoraggio che sarà oggetto di apposita informativa.

A norma della legge 14.1.1994, n.20, la presente Direttiva sarà trasmessa alla Corte dei Conti per il visto e la registrazione per il tramite dell'Ufficio Centrale di Bilancio.

Il Ministro: Moratti

Tabella
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