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ORDINE DEL GIORNO
del comitato direttivo nazionale

Nel 2007 verranno a maturazione molti problemi ed iniziative legislative concernenti l'Università.

Sul nostro sistema universitario pesano problemi di diversa natura la cui soluzione non è più rinviabile per la drammaticità delle questioni in sé e perché il loro trascinarsi, implementato nei suoi effetti dalla pesante eredità del precedente governo, rappresenta per alcuni l’alibi per depotenziare ruolo e funzione dell’università pubblica.

Processi non sostenuti da adeguate risorse e da valutazioni e verifiche conseguenti; la proliferazione delle sedi universitarie e dei corsi di studio senza programmazione né risorse sufficienti; una burocratizzazione dell’autonomia che anziché valorizzarne tutte le potenzialità rischia di frammentare l’intero sistema; la riduzione dei finanziamenti e il blocco delle assunzioni che attaccano la stessa natura dell’università pubblica riducendo gli spazi dell’autonomia e progredendo nell’azione di privatizzazione ed esternalizzazione; un ruolo del Ministero caratterizzato da continue ingerenza nell’ambito dell’autonomia, rappresentano alcuni dei problemi più evidenti.

Inoltre, la Finanziaria per il 2007 non ha segnato una discontinuità con le politiche precedenti e si caratterizza per lo scarto fra impegni programmatici e soluzioni economiche.
Essa è maturata in un difficile confronto, svolto per intero tra uno sciopero generale ed una manifestazione di protesta, e gli spazi di intervento parlamentare; ogni miglioramento introdotto è frutto dell’azione sindacale ma la Finanziaria resta largamente insufficiente rispetto alle aspettative ed alle necessità reali.

Infine, mentre si annunciano interventi sui Policlinici universitari, sulla costituzione dell'Agenzia di valutazione, sulla terza fascia, in prospettiva sul 3+2, e forse sul reclutamento e trattamento di docenti e ricercatori, nessuna di queste tematiche è mai stata oggetto di confronto alcuno, nè si intravede per adesso la volontà di condividere problemi, percorsi, nè tanto meno soluzioni. Basti ricordare che sull'offerta didattica dell'Università si è concluso il percorso parlamentare di consultazione che prelude all'emanazione di decreti attuativi derivanti dalla Legge 270, senza alcuna discussione al di fuori del Ministero.

La FLC Cgil si candida ad assumere il tema della qualità nell’università pubblica come il terreno di sviluppo del sistema e di valorizzazione delle professionalità.
Per la FLC Cgil occorre un piano di investimento sull’università ed una ridefinizione normativa che, partendo da una messa a verifica rapida dell’attuale assetto ordinamentale, ne rilanci e consolidi la funzione di sede primaria dell’alta formazione e della ricerca scientifica, per la costruzione di una società della conoscenza

Sulle questioni contrattuali e di assetto istituzionale, il Comitato Direttivo ribadisce la richiesta di apertura di un tavolo specifico sui settori scuola – ricerca – università – Afam presso la Presidenza del Consiglio, tavolo nel quale delineare sia le prospettive di investimento e sviluppo a medio termine per i settori della conoscenza, in coerenza con il Programma di Governo, sia le condizioni per definire un quadro di certezze e di riferimenti per la conclusione rapida e positiva della stagione contrattuale 2006 – 2009.

Infine è indispensabile che si apra anche una diversa stagione nelle relazioni fra Ministero e le Organizzazioni sindacali che rompa una dinamica che fino ad oggi, salvo fatti episodici, è stata caratterizzata dalla impraticabilità di ogni confronto

In questo quadro, il Comitato Direttivo Nazionale della FLC impegna la Segreteria ad un percorso di elaborazione, di confronto e di visibilità tale da ricondurre l'azione di Governo a trasparenza e condivisione, e, ove occorra, anche ad una dialettica conflittuale e alle necessarie decisioni di contrasto. Tale è, ad esempio, il caso dei Policlinici, in cui le decisioni, dopo anni di immobilismo, rischiano di precipitare in soluzioni negative per l'Università e per i diritti dei malati.

In particolare il Comitato direttivo impegna la Segreteria nazionale:

  • a convocare nel mese di marzo una iniziativa nazionale sulle questioni relative al nostro sistema universitario.
    Tale appuntamento dovrà essere preceduto da iniziative pubbliche di discussione e confronto che conducano la comunità accademica ad un pronunciamento e ad un dibattito sui temi fondamentali della stagione che si apre.
  • a convocare per il mese di febbraio una iniziativa nazionale di riflessione e proposta sui temi del lavoro tecnico-amministrativo, sulle sue caratteristiche e mutamenti nell'Università
    La realizzazione di questo appuntamento dovrà avvenire costruendo un percorso condiviso di confronto e discussione che coinvolga tutti gli Atenei.
  • a promuovere una iniziativa ampia per rivendicare l’urgenza di contrattualizzare il rapporto di lavoro della docenza universitaria.

Ferma restando l’autonomia professionale della docenza universitaria e la necessità di solide garanzie legislative sui connotati fondamentali dell’identità docente e di ricerca, la contrattualizzazione del rapporto di lavoro corrisponde per noi ad un’idea di valorizzazione del lavoro docente, e di capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze di riconoscimento retributivo oggi visibilmente ridotte rispetto al passato. Gli interventi sullo stato giuridico del Ministro Moratti hanno inoltre dimostrato la debolezza intrinseca di un sistema e di un rapporto di lavoro interamente legificato, di fronte alle volontà politiche negative. Da questo punto di vista, forme di contrattualizzazione possono certamente consolidare ed assicurare in modo più efficace il nesso tra funzione docente e di ricerca e suo riconoscimento.

Roma 18 gennaio 2007

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